Sul perché è difficile innamorarsi al tempo dei social

Al termine di un incontro sul tema dell’amore, una giovane mi avvicina e mi chiede: «Perché è così difficile innamorarsi? Lei ne ha parlato come di una cosa transculturale, che appartiene a ogni cultura e a ogni tempo, insomma una cosa che dovrebbe essere piuttosto comune». Allora io le chiedo a mia volta: «Ma qual è il suo territorio di caccia?». «I social» mi risponde. «Ah! E allora sì, capisco» le dico, «così non è facile innamorarsi. Vede, è vero che i social hanno sostituito la piazza o il luogo di lavoro, ma contengono in sé un ingrediente che soffoca l’innamoramento». «Quale?» mi domanda. «L’attesa» dico io.

Già, nei social conta l’aspetto fisico (la foto profilo) e l’originalità dell’approccio. Poi, se la danza comincia, ci si scambia il contatto Facebook, poi quello di WhatsApp e alla fine ci si sente per telefono. Non è un percorso lungo, bastano pochi giorni. E fin qui il piacere, la sorpresa, la curiosità e un po’, ma poco, di attesa la fanno da padroni. Fino a quando non si decide di incontrarsi, di sostenere la prova della vista, degli sguardi, dei modi e degli odori. Si spera che la realtà sostenga l’aspettativa e ciò crea una certa ansia. Vi è una strisciante consapevolezza che tutto si gioca in quell’incontro, al cui termine si deve decidere se quella persona ci piace o meno, se è il caso di conoscerla meglio, se è solo un’avventura oppure può essere qualcosa di più. Ma se non si ha la fortuna di incontrare colui che rispecchia le aspettative, i bisogni, i desideri riposti in un angolo della nostra mente (colpo di fulmine), per innamorarci abbiamo mediamente bisogno di tempo. Il tempo dell’attesa, necessario alla nostra mente per manipolare l’immagine dell’aspirante partner conferendogli pensieri, intenzioni e qualità che non corrispondono al suo reale ma convergono nell’operare la sua trasfigurazione idealizzata, che è la cifra caratterizzante l’innamoramento.

I social o se preferite la modernità non ci concede questo tempo; aborre il tempo interstiziale dell’attesa, lo coarta e con esso soffoca il processo di idealizzazione della miseria umana del potenziale partner. Ecco allora perché la persona incontrata con queste modalità ci appare lo sbiadito sembiante del principe desiderato, da cui sentiamo il bisogno di sganciarci al più presto. Ecco perché al tempo dei social, dove è così facile incontrarsi, è diventato altresì difficile innamorarsi.

CR