Avevamo bisogno delle «Cinquanta sfumature di grigio»?

Cosa consegue alle Cinquanta sfumature di grigio? È lecito chiederselo, considerato il grande successo editoriale che ha riscosso la trilogia scritta da E.L. James. Forse nulla, poiché in barba ai 70 e più milioni di copie acquistate – si tratta del paperback che si è venduto più in fretta della storia – e ai due National Book Award vinti, tanto che la sua autrice è stata inserita tra i 100 personaggi più influenti del 2012 dalla rivista Time, è risultato altresì essere ilsecondo libro al mondo «più abbandonato dopo alcune pagine» (la palma del primo è toccata a Il seggio vacante di J.K. Rowling, il primo non legato alla saga di Harry Potter).

La clamorosa operazione commerciale ha tuttavia sdoganato il genere del pornoharmony. Chiunque, senza imbarazzo, può acquistare in centro o sul lungomare un prodotto che fino a ieri era confinato al retro delle edicole o arrivava a casa in confezione anonima. Ma avevamo davvero bisogno delle Cinquanta sfumature di grigio al tempo del liberismo? No di certo, viviamo in un tempo in cui ogni tentativo di normare la sessualità, anche quello scientifico, è percepito come un atto reazionario da aborrire e respingere. Temo purtroppo che le Cinquanta sfumature di grigio non siano che il vecchio imbellettato di nuovo, l’ennesimo autoinganno per le donne che accedono alla trasgressione attraverso la vecchia e usuale via del canovaccio dei romanzi rosa dove la trasgressione è alla fine addomesticata dall’amore. Niente di nuovo quindi, la trasgressione sessuale continua a essere l’ancella dell’amore e solo l’esca per il suo trionfo. E ciò è male, perché la trasgressione sessuale, espressione delle nostre fantasie che sono figlie delle criticità emotive del passato, ha per questa ragione una dignità che trascende il confine che la morale traccia tra il lecito e l’illecito. Quindi la fantasia e il suo concreto, l’atto trasgressivo, sono una potente modalità espressiva dei nostri trascorsi emotivi. Se il tutto viene condiviso, ciò consente alla coppia di giocare con immagini fortemente evocative a livello inconscio che donano ai due attori coinvolti la sensazione di un incontro su un terreno emotivamente profondo e rende il loro rapporto sessuale qualcosa di più significativo della semplice congiunzione carnale.

Non c’è coppia senza l’incontro dei due nuclei fantasmatici, ossia delle fantasie sessuali trasgressive dei due partner. In questo modo di intendere, la trasgressione è uno dei carburanti dell’amore e non il sentiero da percorrere per giungere nella radura asessualizzata dell’amore ideale, come ci insegnano tutti i romanzi rosa senza eccezione delle Cinquanta sfumature di grigio. Insomma, un romanzetto fortemente diseducativo dove viene perpetrato su ampia scala il crimine intellettuale della banalizzazione della trasgressione sessuale.